giovedì 4 giugno 2009
Calvizie
Il capello è un accessorio della pelle con varie componenti.
Esso è alloggiato in una invaginazione della pelle a forma si sacco, nota come follicolo pilifero.
La parte esterna è visibile, sottile e allungata, è il fusto del capello.
Esso termina in profondità a livello dello strato profondo del derma con un rigonfiamento detto bulbo dove si trova la matrice, cioè un gruppo di cellule in rapida moltiplicazione, i cheratinociti, che fanno crescere continuamente il capello e producono le proteine fibrose, cheratine, da cui è formato il fusto.
Tra il bulbo e il punto di fuoriuscita del capello dalla pelle si trovano la ghiandola sebacea che lubrifica il capello e il muscolo erettore che fa "rizzare" il capello.
Ogni capello cresce per alcuni anni, fase anagen, poi entra in fase di riposo, fase catagen, ed infine viene espulso dal follicolo, fase telogen, mentre già si forma un nuovo capello.
Normalmente esiste un equilibrio che permette un continuo ricambio dei capelli.
Il giovane non deve quindi preoccuparsi se nel pettine ritrova molti capelli perché questi saranno sostituiti da nuovi capelli altrettanto forti e vitali.
In un soggetto adulto su un patrimonio medio di 100.000 capelli ogni giorno almeno cento capelli cadono e sono rimpiazzati.
Quando l'equilibrio si rompe inizia un progressivo diradamento che diverrà evidente quando saranno già persi 30-40.000 capelli.
I capelli non sono mai persi improvvisamente: quando la fase di crescita si riduce il capello resta progressivamente più corto e sottile fino a scomparire, mentre il bulbo si riduce di volume: miniaturizzazione del follicolo pilifero.
Nella razza bianca interessa infatti circa il 60% degli uomini sotto i 30 anni ed il 70 % dopo questa età.
L'arretramento della linea di attaccatura dei capelli a livello frontale inizia durante l'adolescenza subito dopo la pubertà: gli ormoni maschili mentre da una parte fanno comparire la barba ed i peli del torace provocano l'inizio della caduta.
E' ereditaria e dovuta alla sensibilità costituzionale dei follicoli piliferi all'azione degli ormoni maschili, il testosterone.
Spesso è accompagnata da una eccessiva produzione di sebo, seborrea, e da una desquamazione epidermica nota come forfora.
Al testosterone attacca il capello perché riduce la sua fase di crescita e stimola la produzione di sebo che strozza i bulbi piliferi provocandone l'involuzione.
Nella maggior parte dei soggetti la perdita segue una evoluzione lenta anche se progressiva e può essere considerata come naturale e fiosiologica acquisizione dell'aspetto fisico maturo.
Il ridursi della fase di crescita del capello con l'età è del tutto normale. Molti uomini già a 20 anni presentano però un innaturale eccessivo diradamento.
Questo segue una progressione prevedibile secondo un modello familiare e può arrivare a vari livelli di gravità per poi stabilizzarsi come indicato dalla classificazione di Norwood.
Le zone di capelli più radi tendono a confluire con l'età ma anche nelle forme estreme di calvizie è quasi sempre risparmiata una corona di capelli posteriore e laterale, alla nuca e alle tempie, che configura la calvizie ippocratica.
Prognosi della gravità della calvizie. L'estensione e la rapidità della perdita si possono prevedere in base alla storia familiare, babbo o nonno materno calvi, e alla entità della stempiatura, cioè dell'arretramento della linea fronto-parietale dei capelli.
Più ampia e profonda è questa incisura alopecica più rapido e grave sarà il livello della calvizie .Abbiamo così 2 diversi tipi di calvizie nel maschio:La prima ) calvizie ad evoluzione lenta: è la forma più comune . Inizia a 27-35 anni e progredisce lentamente per decenni senza divenire mai molto grave.La seconda ) calvizie ad evoluzione rapida: Inizia a 17-18 anni, si manifesta già a 20 anni, si aggrava a 22-23-anni ed è completamente evoluta a 28-30 anni. Il ragazzo può incolpare le cose più disparate, il servizio militare, l'uso del casco della moto, ma in realtà l'unica causa e la predisposizione familiare.
Lo stress è certamente una concausa probabilmente perché innalza il livello di adrenalina con ridotto afflusso di sangue, e quindi di ossigeno e nutrimento, nel cuoio capelluto.
I fattori emotivi e lo stato d'animo influiscono sulla pelle e i suoi accessori : la pelle origina dallo stesso tessuto embrionale da cui si sviluppa il sistema nervoso, l'ectoderma, e non va considerata come un semplice rivestimento del nostro corpo ma come lo specchio del complessivo stato di benessere psicofisico dell'intero organismo.
Calvizie areata interessa i giovani ed ha una evoluzione imprevedibile.
Può limitarsi ad alcune piccole chiazze di forma tondeggiante od ovale o estendersi a tutto il cuoio capelluto.
I capelli attorno alla chiazza sono deboli, più grossi nella parte superiore, più sottili nella parte vicina alla radice.
Nella maggior parte dei casi guarisce completamente ed i capelli tornano in pochi mesi ma in alcuni soggetti si stabilizza per tutta la vita o si ripresenta periodicamente.
Ha predisposizione ereditaria e probabilmente dipende da un disturbo del sistema immunologico.
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